Ridotta in macerie dal devastante terremoto del 1976, Gemona, probabilmente di origini paleovenete, è considerata il simbolo della rinascita del Friuli dopo il sisma. La città è stata ricostruita pietra su pietra, gli edifici più significativi sono risorti: alcuni secondo l’aspetto originario, altri rifatti ex novo.
Gemona ha probabilmente origini paleovenete. Sul vicino monte Cumieli è stato individuato un castelliere risalente al 1300-1100 a.C.; nella zona del territorio comunale denominata Godo sono state trovate testimonianze di un insediamento celtico del VI-V secolo a.C.
La prima menzione del sito si deve a Paolo Diacono, che nella Historia Langobardorum scrive di una Castrum Glemonae, indicando probabilmente la fortificazione costruita dai longobardi nel VII secolo. Libera Comunità nel XII secolo, compresa nei territori del patriarca di Aquileia, diventò importante sede di mercato e luogo di dazio. Nelle epoche successive la sua storia continuò a coincidere con quella di tutto il Friuli: veneziano, asburgico e infine, nel 1866, italiano.