Il nome deriva dal fortilizio che dominava il borgo, sul colle posto alla confluenza dell'Angrogna con il Pellice: in origine torre di avvistamento contro le scorrerie saracene, divenne, soprattutto tra'500 e '600, la sede del governatorato ora piemontese ora francese e, come tale, il cuore della repressione militare cattolica contra le comunità valdesi. Della roccaforte, distrutta nel 1690, oggi non resta quasi traccia. Torre Pellice, soprattutto a partire dall'800, divenne la vera e propria capitale della Chiesa valdese (Edmondo De Amicis la definì ‘la Ginevra d’Italia’). Qui si trovano i principali luoghi istituzionali della confessione protestante, la Casa valdese (1889), sede ogni anno del Sinodo, il massimo organo rappresentativo della Chiesa; il Collegio (1835) che oggi è liceo europeo e il Convitto valdese (1922); il Tempio, costruito nel 1852 e primo edificio di culto edificato dopo l'emancipazione del 1848. Il 'quartiere valdese', che si articola lungo le vie Arnaud e Beckwith, è completato dagli edifici della foresteria; dalla casa pastorale; dalle case dei professori, villini a schiera in tipico stile cottage anglosassone; dalla casa unionista (1908), sede delle Unioni Cristiane dei Giovani, organismo internazionale a carattere interconfessionale. Presso il Convitto, da circa un ventennio ha trovato sistemazione il Museo Valdese, fulcro di un sistema museale che interessa, oltre alla val Pellice, la valle Angrogna, la val Chisone e la val Germanasca. Torre Pellice vanta in ambito sportivo una singolare tradizione di hockey su ghiaccio, sport prevalentemente diffuso nelle zone orientali dell'arco alpino italiano: l'Hockey Club Valpellice è la più antica del Piemonte, nata nel 1934. In occasione delle Olimpiadi invernali 2006 è stato costruito il nuovo palaghiaccio, intitolato a Giorgio Cotta Morandini e tenuto a battesimo, nel dicembre 2006, dai campionati del mondo Under 20.