Del castello medievale fortificato da cui trae il nome, la cittadina conserva solo un'antica porta e alcuni tratti delle mura. Sulla piazza principale svetta il campanile romanico; sopraelevato nel 1762 da una cella campanaria, restò isolato in seguito all'abbattimento della chiesa ordinato per fare posto a un nuovo edificio religioso mai portato a termine, su disegno di Alessandro Antonelli, l'architetto della Mole torinese. Unica realizzazione del progetto sono i muri perimetrali che si affacciano su piazza Martiri della Liberta, noti come la Rotonda Antonelliana, di fronte alla quale nel 1995 è stato installato l'arco di Arnaldo Pomodoro, struttura di 6 m di raggio, rivestito da formelle in cotto, decorate e lisce in alternanza, che testimonia il passaggio dell'architetto alla Mostra della Ceramica. La scultura è un omaggio proprio all'antica produzione che contraddistingue Castellamonte, cui è dedicata anche la Civica Raccolta di Terra rossa, il museo della ceramica in palazzo Bottom. Altra testimonianza in questa direzione è la grande stufa di Ugo Nespolo, in piazza della Repubblica. La realizzazione, cominciata nel 2002, è terminata nel 2008 grazie al contributo di sponsor privati. La struttura in cemento armato è foderata da formelle in ceramica, disegnate da Nespolo e realizzate dagli artisti Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthyn, con il supporto degli allievi del locale istituto d'arte.