Durante il medioevo Càscina era un avamposto pisano in Valdarno, e nel 1364 fu teatro di una famosa battaglia che i fiorentini – vincitori – decisero di rappresentare in un affresco celebrativo a Palazzo Vecchio. (L’opera fu commissionata a Michelangelo, che però non la realizzò mai; rimangono soltanto copie parziali del cartone).
La Càscina di oggi è una cittadina dinamica e trafficata: un centro industriale della maglia, del laterizio e soprattutto del mobile.
Presso la Mostra permanente del Mobilio è stato allestito il Museo dei Mestieri e delle Arti del Legno, con attrezzi e antichi strumenti raccolti dalla Società di Mutuo soccorso degli Artigiani del Legno, fondata nel 1863.
Il centro storico si trova all’interno della cinta muraria duecentesca, rafforzata nel 1385, e in parte ancora conservata. Il tracciato delle vie è quello tipico delle medievali “terre nuove” fiorentine: attorno a un asse principale porticato, orientato est-ovest, si allineano lotti quadrilateri regolari.
Su corso Matteotti, il trecentesco oratorio di S. Giovanni conserva un ciclo di affreschi di Martino di Bartolomeo (1398).
La pieve di S. Maria Assunta, poco distante dal corso, è una splendida struttura romanica dell’undicesimo e dodicesimo secolo; in facciata, eleganti archeggiature cieche includono losanghe, con effetti di policromia.