COSA VEDERE

Come andare a Busseto ed evitare di cadere nel tripudio delle memorie verdiane? A Giuseppe Verdi, il “cigno di Busseto”, è intitolata la piazza principale, il monumento realizzato da Luigi Secchi nel 1913 e, all’interno della Rocca Pallavicino, il Teatro Verdi, uno scrigno ottocenteso che con i suoi 300 posti nulla ha da invidiare ai grandi teatri coevi. Molto interessante è il Museo "Casa Barezzi" che ospita un meraviglioso Salone con arredi d'epoca ed una collezione documentaria unica nel suo genere formata da manoscritti, lettere, spartiti e manifesti originali. Nei dintorni le mete obbligate saranno: il villaggio di Roncole con la Casa nataleoggi museo multimediale sull'infanzia del Maestro, la chiesa di S. Michele dove il bambino Verdi apprese le prime note musicali, e poi la villa di S. Agata col giardino, divenuta sua dimora prediletta dopo il 1851.

Nel centro storico si coglie il tipico assetto delle cittadine padane con le lunghe vie fiancheggiate dai portici e da bassi palazzetti bene ornati.

Appena oltre il limite della città storica si trova la Villa Pallavicino (Vignola, XVI secolo) splendido esempio di architettura rinascimentale,composta da ben cinque corpi di fabbrica disposti a scacchiera. Nelle sue scuderie ha sede il Museo Renata Tebaldi, ricco percorso antologico dedicato a colei che Arturo Toscanini defini "Voce d'angelo". 

Di fronte si erge il Convento francescano di Santa Maria degli Angeli con la chiesa gotica che ospita il celebre “Compianto sul Cristo morto” gruppo scultoreo in terracotta policroma opera di Guido Mazzoni (1476/77).

Perché Bandiera Arancione:

“La località si distingue per un servizio di informazioni turistiche efficiente, caratterizzato da un ufficio informativo ben segnalato e adeguatamente strutturato. I punti di interesse storico-culturale sono sempre fruibili e apprezzabili grazie a vari percorsi di visita. Inoltre, il borgo propone numerosi appuntamenti ed eventi che si svolgono nel corso dell’anno.” Lorenzo, ghost visitor TCI