Nel cuore del Montiferru, Santu Lussurgiu, disposto ad anfiteatro entro un cono di origine vulcanica tra uliveti e castagneti, è un vivace centro di attività artigianali come la tessitura dei tappeti e la produzione di stivali, selle e ogni altro oggetto connesso con la bardatura del cavallo. Non a caso, negli ultimi tre giorni di Carnevale, lungo via Roma – tra curve, strettoie, piccoli slarghi, micidiali spigoli di case, un breve tratto in discesa e una salita finale – si svolge la spericolata esibizione equestre di Sa Carrela ’e nanti (‘la strada innanzi’), con cavalieri lanciati in pariglia tra la folla che acclama sfiorata dai cavalli, animali che tuttora in paese sono tenuti in alta considerazione. La base dell’economia di Santu Lussurgiu è di carattere agro-pastorale e si segnala per la produzione del latte e di formaggi saporiti quali su casizolu e sa trizza. Interessante, in piazza Mercato, la chiesa di S. Maria degli Angeli, costruita nel 1483 dai frati minori osservanti su impulso di san Bernardino da Feltre: all’interno, presso l’altare maggiore del ’700, si conserva il gruppo ligneo della Madonna degli Angeli, opera di fine ’500-inizi ’600, forse importata dall’Italia meridionale. Non distante, nel caratteristico nucleo più antico del borgo, sorge la chiesetta di S. Croce, nel medioevo intitolata a Lussorio, il santo patrono che ha dato il nome all’abitato.