Valfornace è una piccola località del Maceratese, nata dalla fusione dei Comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte ed istituita dal 1 gennaio 2017. Insediamento di antica origine romana, epoca in cui era una stazione sulla via di transito verso l’Umbria, nell’alto Medioevo passò ai monaci benedettini e in seguito sotto il dominio dei Da Varano.

COSA VEDERE

Il fascino del territorio di questo paese, da sempre crocevia di popoli, si deve al suo paesaggio di media e alta collina: da un lato si aprono le vallate che conducono alla fertile pianura marchigiana, dall’altro, si accede ai primi pascoli montani, preludio del peculiare paesaggio dei monti Sibillini. Una parte dello stesso territorio è compresa all’interno dell’omonimo Parco nazionale, dove è possibile fare escursioni e passeggiate. Nella parte alta di Pievebovigliana, la parrocchiale di S. Maria Assunta, di struttura romanica ma rifatta all'interno in stile neoclassico, conserva una preziosa cripta recuperata nel 1930. All'interno del Palazzo comunale, il complesso museale che ripercorre l'intera storia sociale ed artistica del territorio comunale, dall'età preistorica ad oggi. Esso è composto dal Museo Archeologico "V. Cianfarani", dal Museo Civico "R. Campelli", dal Museo Storico del Territorio, dalla collezione di xilografie di Maria Ciccotti e della Raccolta Gino Marotta.

PRODOTTI E TRADIZIONI

Nel Comune sono presenti laboratori artigianali dediti alla produzione di tessuti lavorati a mano con la tecnica "a licetti" e negozi che vendono prodotti alimentari tipici del territorio (come il liquore mistrà, dalle origini antichissime, preparato con semi di anice ancora verdi fatti macerare nell’alcool per 40 giorni e apprezzato come digestivo e come correttore del caffè).

A causa del sisma del 2016, suggeriamo di verificare lo stato delle zone e l'agibilità dei monumenti.

Perché Bandiera Arancione:

“La località, immersa nel contesto naturalistico di grande bellezza del Parco nazionale dei Monti Sibillini, presenta una serie di elementi di interesse turistico, tra cui una rete sentieristica ben promossa, numerosi punti di interesse storico-culturali all’interno del centro storico tipico e ben conservato e infine un’ampia offerta di servizi turistici complementari.” Lorenzo, ghost visitor TCI