Il capoluogo del Salento è l’erede di un centro dei Messapi, il popolo di origine illirica o forse egea, che colonizzò la “terra tra i due mari” nell’VIII secolo avanti Cristo. Fu poi importante città romana, con porto presso l’odierno San Cataldo, bizantina e normanna, sede di contea. La città odierna, tuttavia, venne in pratica rifondata in età spagnola: il centro storico, racchiuso dalle antiche mura, ha vie tortuose, piccole piazze e un’atmosfera unica per l’affascinante commistione di architettura e scultura dell’arte barocca. Tutto questo, grazie alla pietra locale, facile da lavorare ma che all’aria indurisce assumendo un caldo colore dorato. La piazza del Duomo è il punto di partenza di una visita che dovrebbe avere tra gli imperativi la basilica di Santa Croce, il Palazzo del Governo, la chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo ed anche l’anfiteatro romano. Esauriti i doveri culturali, non resta che conoscere Lecce sotto l’aspetto gastronomico, dal momento che in tavola troverete il meglio della Valle d’Itria e del Salento. Cucina di mare, innanzitutto, visto che l’Adriatico è a 12 chilometri e lo Ionio a 27, ma anche d’entroterra, dagli orti ai pascoli, in un crescendo d’intensità che renderà indimenticabile l’esperienza.