Eleganti ville si dispongono nel verde del promontorio di capo Berta, che separa Oneglia da questa cittadina corrispondente in parte all’abitato di età romana Lucus Bormani. Principale risorsa di questo tratto del litorale è l’industria turistica, cui Diano Marina si votò già verso la fine del secolo XIX, in concomitanza con la ricostruzione seguita al rovinoso sisma del 1887. Quasi nulla resta dell’abitato antico, tradizionalmente dedito al commercio dell’olio: i suoi proventi garantirono alla Communitas Diani, comprensiva anche dei borghi satelliti nell’entroterra, una certa autonomia nell’ambito della Repubblica di Genova. Il Museo civico archeologico, in corso Garibaldi 60, conserva reperti ritrovati nel comprensorio del golfo dianese dall’età del Bronzo alla tarda romanità. Poco oltre sorge la chiesa di S. Antonio Abate (1862) con pianta basilicale a tre navate.
Tra capo Berta e capo Cervo, il golfo dianese offre spiagge candide di sabbia finissima e fondali bassi, adatti quindi anche alle famiglie. La più classica delle passeggiate a mare, con palme, agavi, pini marittimi e agrumi, percorre tutto il litorale, dove si affollano – in modo forse un po’ invadente – alberghi e strutture balneari.