Gli eleganti alberghi in stile liberty della cittadina ricordano la prima fase delle sue fortune turistiche, tra la seconda metà del secolo XIX e i primi decenni del ’900; cui fece seguito, nel secondo dopoguerra, un’espansione edilizia mantenutasi su scala contenuta. Relativamente recente è la conformazione dell’abitato, foggiatosi all’inizio dell’800 dall’unione delle antiche borgate di Pescino e Corte, quest’ultima raccolta intorno all’odierno porto turistico; abbandonato il toponimo originario (Porto Napoleone) dopo la caduta del Bonaparte, quello odierno fu ispirato dalla parrocchiale di S. Margherita d’Antiochia, pervenutaci nella veste definita da G.B. Ghiso (XVII secolo).
Proseguendo a destra della chiesa si perviene al parco comunale di villa Durazzo, diviso in un settore all’italiana, ricco di specie esotiche, e in un bosco all’inglese. Il parco racchiude anche le ville del Nido e S. Giacomo, entrambe del XIX secolo.
Dal parco di villa Durazzo, sulla via che si dirige al mare appare la candida facciata della seicentesca chiesa di S. Giacomo di Corte, scenograficamente rivolta verso il Tigullio; gli affreschi interni si devono a Nicolò Barabino. Una scalinata scende verso l’oratorio di S. Erasmo (protettore dei marinai) anch’essa del secolo XVIII.
Il mare a Santa Margherita si apprezza a sud dell’abitato, dove si trovano spiagge attrezzate e libere nella zona della Ghiaia, con alcuni tratti accessibili anche ai cani, senza temere sanzioni. Sempre a Ghiaia, gli stabilimenti balneari sono attrezzati per i portatori di disabilità, che vi trovano cabine e passerelle agibili.
La provinciale 227 che, da Santa Margherita Ligure, muove verso Portofino si snoda sul versante sud-orientale del promontorio: la costa è movimentata da insenature e scogli, mentre verso l’interno sono i parchi ricchi di vegetazione mediterranea e i pendii terrazzati a conferire carattere al paesaggio.