In posizione strategica e quindi molto conteso nei secoli, il paese domina il fertile territorio bagnato dal torrente La Càtola: esso costituisce il secondo elemento del toponimo, mentre il primo deriva dall'antica cappella dedicata all'evangelista Marco, raffigurato anche nello stemma civico.
Si ritiene che l'origine di questo centro possa legarsi sia alla distruzione di Montecorvino, sia all'insediamento di reduci della VI crociata; divenuto baronia normanna, il feudo passò a diverse casate, tra cui i Pignatelli, acerrimi nemici del dispotismo borbonico.
Il paese risulta sviluppato intorno al nucleo più antico, in forma di agglomerato lineare sulla direttrice principale, l'attuale strada di accesso. Nella parte alta si trovano i resti del castello (XIV secolo), ampiamente rimaneggiati. Interessanti sono la cappella di S. Marco, dal portale artisticamente lavorato, e il convento dei Cappuccini, che incorpora la cappella di S. Maria di Giosafat, custode del quadro di fattura orientale raffigurante la Madonna di Giosafat, prova della fondazione dell'abitato da parte del crociati.