Ha un pittoresco cuore medievale arroccato sul monte Pancrazio, e un'anima moderna sviluppata a nord del Busento. In entrambe le parti si gustano specialità locali come le cervellate, i capicolli, le paste caserecce, le 'sagne chine' (lasagne ripiene al forno), i sottoli della Sila, la mùstica (minutaglia di pesce azzurro fatta seccare con peperoncino e poi messa sott'olio), gli involtini con interiora di agnello e il capretto farcito. Per i dolci si può fare una sosta allo storico Gran Caffè Renzelli, ma ovunque si trovano liquirizia e fichi (Fico di Cosenza Dop) freschi o secchi (farciti e ricoperti di cioccolato). L'olio extravergine è il Dop Bruzio (specifiche geografiche Fascia Prepollinica, Valle del Crati, Colline Ioniche Presilane e Sibarritiche). Dal vitigno di probabile origine greca Gaglioppo (diffuso nelle valli del Crati e del Savuto) proviene il vino locale. Sotto la Doc Terre di Cosenza si annoverano vini con sottodenominazioni Condoleo, Donnici, San Vito di Luzzi, Valle del Crati e Savuto. I dintorni sono prevalentemente montuosi (fatta eccezione per la Valle del Crati e per la piana di Sibari) e offrono affascinanti paesaggi verdi tra i parchi della Sila e del Pollino. Se da una parte si trovano vigne, uliveti, agrumi, fichi e ortaggi, dall'altra dominano prodotti spontanei di montagna, grano, patate, carne, salumi e latticini che rinforzano una cucina povera, contadina e montana. Valgono una sosta enogastronomica il borgo di Dipignano, noto per un tipico pan di Spagna e per la Doc Donnici, e Rogliano, da raggiungere attraversando il paesaggio vinicolo dei cosiddetti Casali, nella valle del Crati. A nord di Cosenza ecco infine Luzzi, che vanta l'omonima Doc.