Posta tra le pendici montuose della Valassina e gli specchi d’acqua dei laghi di Alserio, di Pusiano, di Annone e del Segrino, è stata a lungo una celebre località di villeggiatura. La vocazione, di cui resta traccia nella corona di ville nobiliari che circonda la città, assunse accenti più ‘popolari’ nell’800 e nel primo ’900, quando la realizzazione della linea ferroviaria Milano-Asso ne fece una meta delle gite fuori porta dei milanesi. La costruzione della superstrada Valassina, negli anni Cinquanta del secolo scorso, oltre ad avvicinare ancor più la località a Milano ne ha favorito il già robusto sviluppo produttivo. L’abitato è articolato in numerosi nuclei indipendenti. Quello centrale – l’antica Incino (dalla romana Forum Licini) – gravita intorno a piazza Vittorio Veneto, tradizionale sede del mercato. Vi sorge anche la chiesa romanica di S. Eufemia, modificata nei secoli successivi, con un bel campanile in cui è incastonato materiale romano di spoglio. Le presenze monumentali sono legate ad alcune ville signorili, oggi d’uso pubblico: la villa Majnoni, ora municipio, sette-ottocentesca, e villa Amalia, oggi di proprietà pubblica, ricavata da Leopold Pollack all’interno di un convento quattrocentesco. In frazione Crevenna la settecentesca villa comunale, già Fontana, è adibita a sede del civico Museo archeologico, con reperti di provenienza locale che attestano l'antica origine dell'abitato; nel medioevo l'importanza strategica del territorio determinò la nascita di numerosi fortificazioni: il castello di Castiglio nella frazione Parravicino; il castello di Pomerio, nella frazione omonima, le torri di ingresso del borgo murato di Vill'Incino.