Sul versante occidentale dell'Etna, a 760 metri di quota, la cittadina venne fondata nel 1535 da Carlo V, riunendo vari casali in un unico agglomerato per meglio controllare un territorio che tendeva a sottrarsi al potere centrale. A giudicare dalle ripetute distruzioni per cause vulcaniche, ed anche da quelle scampate per un soffio, la collocazione non fu scelta avveduta, ma se le cose fossero andate diversamente forse il paese non avrebbe goduto di quella combinazione pedoclimatica che l'ha reso celebre per la coltivazione del pistacchio. L'abitato ha un monumento insigne nella cinquecentesca chiesa dell'Annunziata, custode di un gruppo marmoreao attribuito ad Antonello Gagini, ma attrazione ben maggiore è l'abbazia benedettina di Maniace, nota anche come Castello di Nelson per la donazione che nel 1799, congiuntamente alla Ducea di Bronte, re Ferdinando di Borbone fece all'ammiraglio britannico; attualmente adibita a museo storico e luogo d'arte, si trova a 13 chilometri da Bronte, sul confine con Randazzo. Più recente incentivo al turismo è stata la creazione del Parco regionale dell'Etna, che comprende tutta la parte del comune oltre la quota del capoluogo.