Sulla sinistra della circonvallazione, dopo Quartucciu si dispone Selàrgius, grosso centro dove fiorisce l’industria dell’arredamento. Sorge nell’area preistorica di Su Coddu, che ha restituito numerosi reperti di età neolitica, e altri ne avrebbe restituiti se gran parte del sito non fosse stato sepolto sotto il cemento dell’hinterland. Ne sanno qualcosa le vecchie domus campidanesi, le case a corte dai grandi portali archivoltati e dai muri in làdiri (mattoni di fango e paglia), sempre più sacrificate alle necessità della città che cresce (Selàrgius, nel 1981, contava 18 245 abitanti). Di queste case a corte solo alcune resistono tra la via Roma, dove s’incastona il carcere seicentesco dei marchesi di Quirra (futura sede di un museo archeologico che esporrà reperti provenienti dal territorio selargino), e la piazza Si’ e Boi, dove la ciminiera in mattoni rossi di una ex distilleria di liquori sfida in altezza la cupola della parrocchiale dell’Assunta. Sulla sinistra di questa, a richiamare l’attenzione è però un gioiello di arte romanica: la piccola chiesa di S. Giuliano.