Con il suo impianto medievale ancora intatto, Pieve di Cento si trova sulla riva destra del fiume Reno, a circa 20 km da Bologna. Nata nell'VIII secolo intorno alla chiesa ("Pieve") più importante del territorio, fin dalla fondazione ha la particolarità di essere centro civico e religioso insieme. Questo fatto ha creato nella comunità pievese un singolare spirito di unitarietà e di passione comune.

COSA VEDERE
Quasi 2 km di portici incorniciano il centro storico ricco di arte e storia, gioiello di urbanistica medievale con la trama regolare delle vie simmetriche. Al suo interno spicca la collegiata di Santa Maria Maggiore, riaperta al pubblico e al culto nel novembre 2018 dopo il restauro necessario dopo i danni causati dal sisma del 2012, dove è possibile ammirare importanti opere d’arte come l’Annunciazione del Guercino, l’Assunzione di Guido Reni e un crocifisso ligneo del XIV secolo. Nelle ex scuole elementari, un bellismo edificio di inizio '900 ha trovato spazio, dal 4 settembre 2021, la biblioteca pinacoteca "Le Scuole", un polo culturale di oltre 4.000 mq che include, oltre a diverse aree espositive, spazi laboratoriali, aree studio, un auditorium, una caffetteria e spazi verdi e ha tra i suoi punti di forza l'accessibilità, l'attenzione alla formazione e alla ricerca, la multimedialità e l'interdisciplinarità . All'ingresso del centro storico troviamo poi la poderosa Rocca, di origine trecentesca, che ospita il Museo delle Storie di Pieve. Il Magi‘900, museo di arte contemporanea di circa 9000 mq con una ricca collezione di grandi maestri del novecento (Burri, Carrà, De Chirico, Guttuso, Modigliani…). La Casa degli Anziani, uno degli edifici più antichi (1272) con colonne in legno, era anticamente una locanda, ricovero di pellegrini e posta di cavalli. Si accede al centro storico attraverso le quattro porte trecentesche: porta Asìa (che ospita il Museo della canapa), porta Cento, porta Ferrara e porta Bologna (sede dell'Archivio fotografico digitale G. Melloni). Pieve è anche città della musica grazie alla tradizione liutaria che rivive nella Scuola di Liuteria (ospitata nella Porta Ferrara) e nel Museo della musica allestito nei foyer del teatro storico A. Zeppilli.

PRODOTTI E TRADIZIONI
La Scuola di liuteria testimonia la radicata tradizione musicale e artigiana pievese attraverso il lavoro di mastri liutai che insegnano a costruire chitarre, mandolini e strumenti ad arco. Anche l’architettura della Casa della Musica, progettata da Mario Cucinella con l’utilizzo del legno di rovere, si ispira alla tradizione musicale pievese della liuteria, richiamando la cassa armonica degli strumenti musicali. ll “saper mangiare bene” è, da sempre, una caratteristica dell’Emilia e, in particolar modo, della terra del centopievese. Numerosi sono i locali storici dove poter gustare, tra gli altri, lasagne, tortellini e i tipici maccheroni al pettine, celebrati ogni anno con la sagra omonima a fine giugno/inizio luglio.

EVENTI
Ogni quarta domenica del mese il centro storico ospita il tradizionale Mercatino dell'Antiquariato e giornata del riuso, in cui si affiancano esperti di oggetti d'epoca, mobilio e memorabilia e appassionati di vintage e pezzi rari. Nel mese di febbraio si tiene il tradizionale carnevale dedicato ai bambini e alle famiglie con le sfilate di carri allegorici preparati dalle 13 società carnevalesche lungo il centro storico e la maschera tradizionale pievese Barbaspèn. La prima domenica di settembre si tiene la festa della Madonna del buon consiglio detta “dei giovani”: un fine settimana dedicato ai riti in onore della Madonna e in centro storico un’importante fiera dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato.

Leggi la storia del rilancio del Comune dopo il sisma del 2012

Perché Bandiera Arancione:

“La località si distingue per la varietà e il valore del patrimonio storico-culturale, con numerosi attrattori ben conservati. Buona è la valorizzazione e la promozione delle risorse culturali ed esaustiva la segnaletica di informazione presso i diversi attrattori. Il centro storico è caratteristico, ben conservato e vivace, con diversi punti vendita di prodotti tipici, ristoranti e strutture ricettive.” Paolo, ghost visitor TCI