Portonovo è frazione costiera di Ancona, pochi chilometri a sud della città, ma l'atmosfera e la concentrazione di edifici monumentali sono tali da farne località turistica di primo piano: il Fortino Napoleonico, che domina il porto; la Torre di Guardia, eretta nel 1716 sotto il papa Clemente XI; la suggestiva chiesa di Santa Maria di Portonovo, isolata tra il verde, nel punto in cui la dorsale del Cònero sembra innalzarsi dal mare. Il luogo è particolare e la chiesa non è da meno. Gli studiosi la definiscono “un gioiello di architettura romanica” sottolineando la singolarità delle sue forme (costruzioni analoghe, per chissà quali motivi, si trovano solo in Corsica e in Normandia). La costruzione venne avviata nel 1034 e richiese 14 anni per il completamento: tutta in pietra, la chiesa è dominata da un tiburio a pianta dapprima quadrata e poi ottagonale; all'interno, oltre il vestibolo, si allungano tre navate, ai lati delle quali si aprono altre due navatelle a formare una croce a braccia quasi uguali. Il colpo d'occhio, per scenario e atmosfera, è inimmaginabile. La chiesa era fulcro di un'abbazia benedettina che non ebbe felice vicenda: una frana nel 1320 costrinse i monaci all'abbandono e nei secoli il degrado fu totale. Sembra quasi impossibile che dalla stalla cui si era ridotta la chiesa sia tornata quella d'un tempo.