Da Sedini, già in vista del mare, al termine di una lunga discesa è questa una fermata d’obbligo: sul ciglio della strada il grande masso trachitico, che prende il nome dalla bizzarra forma ‘pachidermica’, ospita, nella parte bassa, alcune domus de janas; nel vano a destra si vedono, scolpite su pareti contrapposte, due coppie di corna taurine, simboli di una divinità maschile cui veniva attribuita la virtù di rigenerare dopo la morte. La zona era fittamente abitata nel periodo nuragico: rimane tra gli altri il nuraghe Paddaggiu, al bordo della vecchia strada per Codaruìna che si imbocca subito dopo sulla destra (segnaletica Terme di Casteldoria). In parte interrato, il nuraghe conserva non poche delle strutture originarie.