La necropoli punica ipogeica occupa praticamente tutto il colle su cui sorge il Fortino sabaudo; le tombe puniche sono costituite da una camera sotterranea, semplice o doppia, accessibile mediante un lungo e stretto corridoio in discesa munito di gradini, scavato nella roccia a cielo aperto. Molto meno resta della necropoli romana poiché essa, impiantata proprio sopra quella punica ipogeica, dopo una fase di abbandono fu utilizzata in periodo cristiano, come mostrano sarcofaghi aperti nel pavimento oppure ricavati nello spessore delle pareti, talora sormontati da arcosolio. Verso la base del pendio dell’acropoli si trovano i resti dell’anfiteatro romano, databile intorno al II secolo d.C. A circa 400 m di distanza dall’acropoli, impostato su un’alta emergenza rocciosa trachitica, si colloca il tophet fenicio-punico, le cui testimonianze si protraggono per oltre sei secoli, dal VII al I secolo a.C. La visita segue un percorso obbligato ed estremamente suggestivo, essendo state lasciate sul posto molte urne originali (altre sono copie).