Il progressivo insabbiamento dello scalo fluviale di Ostia determinò nel 42 la decisione di Claudio di realizzare un nuovo porto a nord della foce del Tevere, un bacino di 80-90 ettari collegato al fiume da canali e dotato di magazzini e cantieri. Quando anche questo iniziò a insabbiarsi, Traiano fece scavare nel 106-113 un più interno e protetto bacino portuale, intorno al quale si sviluppò la città di Portus, che ottenne da Costantino l'autonomia amministrativa da Ostia, e rimase un attivo centro commerciale fino alla caduta dell'Impero. Se oggi nulla resta della struttura di Claudio, cancellato dalle strutture dell'aeroporto "Leonardo da Vinci", di quello di Traiano è ben riconoscibile l'invaso esagonale che faceva parte della privata Oasi di Porto; altre strutture del porto traianeo e della città (magazzini, banchine, portici e mura) rientrano invece nell'area archeologica di Portus.