Situata su un altopiano erboso poco elevato, a sud del fiume Càntera, Megara Hyblaea è oggi circondata dalla zona industriale, ma l'area della città antica si è comunque salvata dalle ingombranti presenze che la serrano da ogni lato e rappresenta un'oasi di verde e di solitudine che merita una sosta. La città, sorta in un sito già abitato in epoca neolitica, fu una delle prime colonie greche fondate in Sicilia. Tucidide ne fissa la data di fondazione al 729 a.C., quando un contingente di greci di Megara, dopo una serie di falliti tentativi nella zona, trovò la sede definitiva per fondare una colonia in questo territorio concessogli dal re siculo di Hybla. La città si sviluppò fino al 483 a.C., quando venne rasa al suolo da Gelone, tiranno di Siracusa, che ne deportò gli abitanti. Rifondata da Timoleonte nel 340 a.C. sul medesimo sito, anche questa seconda Megara conobbe la distruzione totale, nel 213 a.C., a opera del console romano Marcello, nelle operazioni preliminari alla conquista di Siracusa e nel quadro della seconda guerra punica. Dopo le prime ricerche condotte da Paolo Orsi e Saverio Cavallari alla fine del XIX secolo, nell'ultimo dopoguerra la città è stata oggetto di campagne regolari di scavo, che ne fanno oggi una delle colonie greche d'Occidente meglio conosciute. Una serie di tabelle orientative (ma è consigliabile una visita preventiva al piccolo antiquarium sul luogo) guidano il visitatore attraverso i resti della città antica. Sono emerse tracce di un abitato neolitico presso la città greca, le cui mura arcaiche sopravvivono in parte fra il mare e il fiume Cantera; sul pianoro sono stati individuati il nucleo centrale dell'antica città, i resti della cinta muraria con la grande porta urbica turrita del III secolo a.C., l'agorà, alcune abitazioni di età ellenistica con botteghe e cortile colonnato, la stoà (portico) di età arcaica, un santuario ellenistico, un tempio dorico in antis del IV secolo a.C., i resti del tempio meridionale e del tempio meridionale a colonnato centrale, i bagni, la palestra di età ellenistica e i resti di alcuni edifici di età arcaica del VI secolo a.C. Numerose sculture arcaiche e ceramiche ritrovate nell'area sono oggi conservate al Museo archeologico di Siracusa.