Corrisponde alla sponda destra del canale Grande e, percorrendola verso l’interno, rivela vari edifici di interesse architettonico. Per primo, il palazzo costruito a metà Settecento per conto della ditta Koller, passato poi alla ditta Reyer e Schlick e modificato radicalmente nel 1968, mutandone l’interno e rendendo irriconoscibile l’esterno; poi, l’edificio accanto, tra i più antichi della via, appartenuto alla famiglia Rossetti alla quale apparteneva Domenico, animatore della vita culturale cittàdina nella prima meta del XIX secolo. Seguono due eleganti palazzi, casa Homero e casa Biasoletto, entrambi datati 1816 e opera di Giovanni Righetti il Vecchio, uno dei tanti capimastri ticinesi attirati dal fervore costruttivo della Trieste dell’epoca. Sul soffitto dell’atrio di casa Homero è dipinta un’allegoria dei moti greci del 1821. La decorazione di casa Biasoletto presenta invece l’usuale fascia a bassorilievo decorata con puttini allegorici.<br>Superato l’incrocio con via Roma, la riva del canale è occupata dal grande fabbricato di palazzo Hierschel, progettato da Antonio Buttazzoni nel 1825, forse con la consulenza del suo maestro Pertsch. Mostra due corpi centrali leggermente avanzati arricchiti da una balconata a festoni; i pannelli a bassorilievo sono dello scultore Antonio Bosa.