Dal ponte della Bergama, in ferro, si possono cogliere in uno sguardo l’intero corso arcuato del rio, fatto scavare da Marin Dandolo nell’XI secolo, e le due luminose fondamenta, dette anche dei Garzoti (cardatori di lana), che lo costeggiano. Vi prospettano il palazzo Gradenigo, imponente costruzione seicentesca di Domenico Margutti forse su progetto di Baldassarre Longhena, e il palazzo Soranzo-Cappello, del tardo ’500, con vasto giardino, sede oggi della Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio.