Le pendenze collinari sono state sfruttate al meglio dagli architetti cui la ricca borghesia torinese commissionava la propria villa; ne risulta un bell'effetto paesaggistico in cui spiccano esempi di architettura liberty: in corso Lanza N. 57 villa Scott su progetto di Pietro Fenoglio (1902); villa Treves, al N. 11 di via Bezzecca, opera di Giuseppe Velati Bellini (1904), con raffinati decori floreali; l'isolato di corso Fiume N. 11, progettato da Vittorio Ballatore di Rosana (1912), che denuncia chiari influssi della 'secessione' viennese. Di un periodo molto più tardo è l'originale casa dell'obelisco, in piazza Crimea N. 2 (Jaretti e Luzi, 1955-58), ma con evidenti riferimenti all'art nouveau e ai modi di Gaudì.