Imboccata via Roma e dirigendosi verso il centro, si attraversa piazza S. Carlo e poi piazza Castello, di rimpetto a Palazzo Reale. Questo tratto di via Roma, interamente ridisegnato in epoca fascista e in stile littorio, culmina nella riconfigurazione di piazza Cln, su progetto di Marcello Piacentini (1935-38). L'acronimo del nome è sintesi di Comitato di Liberazione Nazionale, costituito a Roma il 9 settembre 1943, che a Torino ebbe una parte fondamentale nelle vicende politiche e militari di quegli anni. L'intitolazione, dunque, risale al dopoguerra ed è ancor più significativa per uno spazio che manifesta chiari caratteri dell'architettura di regime. Gli alti porticati e la lucentezza marmorea hanno qui, tuttavia, un esito sostanzialmente equilibrato e armonico, privo degli eccessi di enfatizzazione propagandistica tipici delle soluzioni di quell'epoca. In particolare la piazza, riarticolata sull'area retrostante alle chiese di S. Carlo e S. Cristina, ha una sua armonia d'insieme, grazie alla luminosità del marmo di Candoglia-Ornavasso, striato grigio-rosa, e al bianco delle due statue in postura distesa, personificazione della Dora e del Po, opera dello scultore Baglioni.