I due edifici simmetrici - rivestiti di tufo e culminanti in una cornice in travertino, privi di aperture se si escludono i due accessi monumentali tra loro collegati da un colonnato a tutta altezza - sono il risultato più eloquente della rievocazione della Roma Imperiale, che fu strenuamente voluta dal fascismo e perseguita soprattutto nella prima fase di edificazione del quartiere. In questo caso con il contributo della Fiat, che commissionò l'opera nel 1939 per donarla alla città, vedendola ultimata solo nel 1952. Oggi ospitano il Planetario e il museo della Civiltà romana.