Il nome ricorda il luogo dove Faustolo rinvenne Romolo e Remo (la palude fluviale, in etrusco Velabro). Spiccano l'arco di Giano (IV secolo), con volte a crociera sostenute da quattro piloni, e la vicina chiesa di S. Giorgio in Velabro, danneggiata dalla bomba mafiosa del 1993 ma magistralmente restaurata; risale ai secoli V-VI mentre il campanile romanico a cinque piani è dei secoli XI-XII. Sul fianco sinistro della chiesa è appoggiato l'arco degli Argentari mentre dalla casa di fronte, sul lato sinistro, si vede un pezzo della Cloaca Maxima.