La via che da piazza Castello scende in direzione sud venne aperta tra il 1612 e il 1615 sventrando gli isolati esistenti. Lungo l'asse di via Roma, all'epoca chiamata 'contrada nuova', si sviluppò dunque il primo ampliamento della città verso sud, sotto la regia di Carlo di Castellamonte. Negli anni Trenta del '900 via Roma, da piazza Castello fino a piazza Carlo Felice, venne profondamente risistemata: nel primo tratto, quello che conduce a piazza S. Carlo, l'intervento presenta soluzioni neobarocche, che cercano di uniformarsi al preesistente disegno seicentesco, ed espressioni più consone allo spirito modernista di quegli anni. Ne è un buon esempio l'isolato tra via Pietà e via Bertola, progettato da Annibale Rigotti e Ilario Sormani (1931-32), che su via Po offre un fronte di schema castellamontiano - colonne binate inframmezzate da archi a tutto sesto - mentre sugli altri lati le linee curve e avvolgenti e l'accostamento di laterizio e vetro sono di chiara ispirazione razionalista. La stessa galleria San Federico (Eugenio Corte, 1932-33) ripropone forme barocche, ma denuncia tutta la sua modernità nelle volte in vetrocemento. Per il secondo tratto di via Roma, quello oltre piazza S. Carlo, vennero adottate scelte spaziali e monumentali tipiche dell'architettura fascista.