Fino agli anni Trenta del secolo scorso balconi e terrazze si affacciavano sull’acqua e l’intera via appariva come un angolo di Venezia: qui, infatti, il naviglio della Martesana sfociava in un bacino detto `il tombone di S. Marco’, dove approdavano - dopo avere pagato dazio - le imbarcazioni che trasportavano merci in città. Presso l’incrocio tra via S. Marco e via Castelfidardo, all’antico ponte delle Gabelle, sono ancora visibili le chiuse finali, oggi prosciugate e trasformate in una piccola area attrezzata con giochi e panchine.