Il poeta Giorgio Caproni voleva andare in paradiso con l’ascensore diretto da piazza Portello al belvedere Montaldo. Fu una fotografia del 1910 a rendere famoso questo punto panoramico, dal quale la vista abbraccia tutta la città storica e l’area del Porto Antico, spaziando fino alle alture di Carignano e Castello e ai moderni centri direzionali di Corte Lambruschini e San Benigno. Scenario cui conferisce ulteriore fascino la stazione vetrata dell’ascensore, in stile liberty. <br>Nessuna sorpresa che tale postazione rivestisse notevole importanza strategica, ricordata dal toponimo della spianata: in effetti il Castelletto, già menzionato nel 952, rimase il punto nevralgico delle difese cittadine fino alla demolizione, avvenuta nel 1528. Vita assai più breve avrebbe conosciuto la fortezza edificata dai Savoia nel 1819, distrutta trent’anni più tardi; nel 1858 aveva inizio la sistemazione residenziale dell’area, che mantiene ancora oggi l’originario carattere alto-borghese. Data invece al 1910-20 la sistemazione di corso Firenze, come rivelano le facciate eclettiche dei palazzi sul lato a monte tra i quali fa capolino il castello Bruzzo, opera in stile neogotico di Gino Coppedè realizzata nei primi anni del secolo XX. Più avanti, di fronte alla stazione mediana della funicolare Zecca-Righi, sorge la chiesa di S. Nicola da Tolentino, frutto di una collaborazione tra Andrea Vannone e Cipriano Bianco (1597): più volte ristrutturata (l’ultimo intervento risale al 1970), conserva preziose decorazioni in marmi pregiati.