Fin dal ’300 l’alta società genovese scelse come luogo di villeggiatura l’altura di Albaro, dolcemente digradante verso il mare. Carattere elitario avrebbe conservato anche il quartiere moderno, entrato a far parte dell’area metropolitana nel 1876: è contraddistinto, oltre che dalla ricchezza di spazi verdi, dalla presenza di moderne infrastrutture sportive. Si sono conservate numerose ville manieristiche e barocche con ingresso rivolto sulle anguste stradine ricavate dalle crêuze dirette verso il mare, tra cui spicca via S. Nazaro.<br>Risale al XVII secolo villa Carrega Cataldi, in via Albaro N. 11, mentre fu edificata nel secolo successivo villa Saluzzo Mongiardino (N. 1): nel 1823 vi soggiornò George Gordon Byron. Sulla stessa via affaccia la chiesa di S. Francesco d’Albaro.