Il piccolo santuario, ricostruito nel 1948 su fondamenta forse trecentesche, è celebre per essere dedicato alla Beata Vergine del Ghisallo, patrona dei ciclisti. Numerosi cimeli e curiosità legati allo sport del pedale, tra cui le maglie e le biciclette dei più grandi campioni, da Bartali e Coppi a Merckx, Moser e Maria Canins, sono custoditi nel Museo del Ciclismo. Sull’ascesa del Ghisallo, che fino a qualche decennio fa decideva le sorti di una classica come il Giro di Lombardia, si cimentano gli appassionati.