Serena atmosfera d’altri tempi si respira sul sagrato di questa basilica, prezioso spicchio di verde in mezzo a tanto cemento, nonché celebre belvedere sul bacino vecchio del porto, in direzione del quale scende una strada ammattonata con le stazioni della Via Crucis. Quasi naturale, perciò, che il tempio sia stato scelto come santuario dei Marinai: i loro ex voto ricoprono le pareti della sala antistante all’ingresso della chiesa, priva di facciata. All’interno della basilica, edificata a cavallo tra i secoli XV-XVI e ristrutturata nel corso del ’600, spicca la decorazione in marmi policromi della cappella dedicata al santo titolare. Tra le pale d’altare si segnalano il Viatico di S. Gerolamo, opera di Giovanni Battista Paggi (1620), e il Presepe, dipinto nel 1563-65 da Luca Cambiaso; la cappella di testa della navata sinistra accoglie una Lavanda dei piedi a firma di Orazio De Ferrari, mentre la statua lignea dell’Assunta nell’abside è di Anton Maria Maragliano (secolo XVII).