Di antica origine ma più volte ristrutturato, si articola attorno ai due chiostri della SS. Trinità e di S. Antonio; il primo, seicentesco, è definito da un porticato a grandi arcate e ha al centro un monumentale pozzo di Antonio Pittoni (1714); il secondo, attribuito al Sansovino, è circondato da un elegante portico ad arcate a tutto sesto. Il complesso religioso, soppresso nel 1810 con decreto napoleonico, è dal 1815 sede dell’Archivio di Stato. Vi si conservano le carte prodotte in un millennio (dal IX secolo al 1797) dagli uffici della Serenissima.