A 1521 metri d'altezza, sulla strada tra Nova Ponente e il piccolo borgo di Petersberg, si trova il più frequentato santuario mariano dell'Alto Adige. Venne fondato nel 1553 dopo il ritrovamento di una statuetta miracolosa, una Pietà in alabastro, da parte di un contadino del luogo, Leonhard Weissensteiner, da cui il nome del santuario: la leggenda racconta di un'apparizione miracolosa della Vergine Maria, della guarigione del contadino, di una cappella costruita in ringraziamento. La chiesa, eretta negli anni 1638-54 inglobando la cappella (a sinistra dell'entrata), richiamò da subito un tale afflusso di pellegrini da consigliare l'edificazione di alloggi per i visitatori e di un convento, estesi ai lati della facciata ad accrescerne l'effetto scenografico. Nel 1753 furono aggiunte la scalinata e le torri e Josef Adam Mölck fu incaricato di eseguire gli affreschi che illustrano la vicenda e il significato spirituale del santuario. Il complesso appartenne prima all'Ordine dei Servi di Maria di Innsbruck, poi, tra le due guerre, passò ai monaci di lingua italiana appartenenti ai Servi di Maria di Vicenza, che lo curano tutt'oggi. Fra i pellegrini illustri, papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani) e papa Giovanni Paolo II (luglio 1988). Dal santuario, percorrendo un sentiero nel bosco (20 minuti), si sale a un eremo e ad alcune cappelle in posizione panoramica che dovevano essere il punto d'arrivo di una Via Crucis: la vista, stupenda, abbraccia il Làtemar e il Catinaccio.