L’importante complesso medievale è composto dalla basilica di S. Vincenzo e dal vicino battistero di S. Giovanni. I due edifici stanno sulla cima di un colle, davanti a un grande prato in pendenza. La basilica di S. Vincenzo fu costruita tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo, verosimilmente sul luogo di un precedente edificio paleocristiano, e consacrata del 1007. Legata alla memoria del grande arcivescovo Ariberto da Intimiano, fu fino al Cinquecento sede della pieve di Cantù. In seguito decadde fino alla dismissione come edificio religioso e alla rovina, da cui fu riscattata solo grazie a due campagne di riacquisizione e ripristino effettuate tra 1903 e 1913 e tra 1932 e 1934. Alcune parti - in particolare la navata destra e il passaggio coperto che collegava la basilica al battistero - sono irrimediabilmente perdute. L’esterno, in ciottoli di fiume e conci a spina di pesce, è quasi privo di ornamenti, soprattutto in facciata. Arricchiscono invece l’interno notevolissimi affreschi, perlopiù coevi o di poco posteriori alla costruzione, i più vasti conservati dell’epoca in tutta l’Italia settentrionale. I vari registri delle navate riportano storie di santi (fatti di S. Cristoforo) ed episodi biblici (Adamo ed Eva). Il catino absidale è occupato da una grande Maestà. La parte distrutta della navata destra è tamponata da una grande vetrata che apre la vista sul vicino battistero. Il battistero di S. Giovanni è ascrivibile anch’esso all’inizio dell’XI secolo e sarebbe dunque uno dei più antichi della Lombardia. L’impianto quadriconco ricalca quello di molti martyria dell’Italia settentrionale, d’età paleocristiana o altomedievale. L’andamento spaziale è arricchito dal matroneo, retto da arconi su pilastri; un pronao di epoca più recente conduce all’ingresso.