Principale monumento della vicina Valenzano, già annesso all'antico monastero benedettino di Cuti, distrutto, questo luogo di culto si mostra in aperta campagna, tra mandorli e viti, nella sua austera solitudine. Utilizzato per tradizione solo nel giorno di Ognissanti, rappresenta uno dei rari casi in Puglia di monumento medievale a non aver subito pesanti alterazioni dalla fine dell'XI secolo, quando tale Eustasio lo eresse intorno al 1080 circa. Si tratta dell'esempio più significativo di edificio religioso con tre cupole in asse - coperte a piramide con base quadra in chiancarelle di pietra – e semimbotti laterali, nonché del raffinato equilibrio che fonde l'assetto longitudinale della basilica medievale con quella a pianta centrale. La facciata, priva di cuspide, si caratterizza per tre portali decorati e tracce di un probabile porticato; l'interno, scandito da arcate a tutto sesto e semiarchi laterali, si conclude in tre absidi semicircolari, in un alone di luce estremamente suggestivo cui contribuisce anche l'assenza di decorazioni.