Nel 2004 è stato inaugurato il Museo dell'Archivio di Stato, che si articola in due sezioni: oltre a quella dedicata alle tavolette di Biccherna, è stata costituita una Mostra documentaria divisa in due settori. Nel primo sono proposti documenti su vari aspetti della vicenda storica senese, per un arco temporale che va dal 736 all'Unità d'Italia. Tra i tanti materiali esposti, da notare la scelta di bellissimi codici miniati, le pergamene più antiche conservate in Archivio (provenienti dall'abbazia amiatina di S. Salvatore, risalenti al 735-736), testimonianze sui due grandi santi senesi (Caterina e Bernardino) e la documentazione riguardante il Palio. Il secondo settore è costituito dalla «Mostra dantesca», con documenti inerenti ai personaggi della «Divina Commedia» o legati comunque al sommo poeta, tra cui Giovanni Boccaccio di cui si espone il testamento. Vi si accede dal cortile con arcate su eleganti peducci della bottega del Marrina (1509). Comprende un'importantissima raccolta di documenti storici costituita nel 1775 e qui allogata nel 1855. Contiene oltre 60 mila pergamene (dall'anno 736), le deliberazioni e gli statuti della Repubblica, i carteggi e gli atti dell'amministrazione finanziaria (Biccherna), giudiziaria ecc. La parte più interessante dei documenti è stata ordinata in una mostra che comprende quelli relativi a personaggi e avvenimenti ricordati nella Divina Commedia, tra cui: autografi di Brunetto Latini e Pier delle Vigne; il patto di alleanza tra Farinata degli Uberti e i Ghibellini senesi; le condanne di Casella e di Cecco Angiolieri; i diplomi di Manfredi e di Corradino di Svevia; il testamento di Giovanni Boccaccio; diplomi imperiali (dall'818) e bolle papali (dal 992). Sono inoltre conservati: autografi di personaggi illustri (Pio II, Cesare Borgia, S. Francesco di Sales ecc.), di donne celebri (Isotta da Rimini, Bianca Cappello, Giovanna II di Napoli, Caterina de' Medici ecc.); lettere di artisti (Jacopo della Quercia, Sodoma, Baldassarre Peruzzi, Sano di Pietro ecc.) e documenti sull'esecuzione di opere famose quali la Maestà di Duccio, la fonte Gaia, il pergamo di Nicola Pisano. Inoltre, autografi e documenti di eretici e di santi, documenti mercantili e altri sullo Studio senese, sui Medici, sull'assedio e la caduta della città, sul Palio; una raccolta di statuti miniati tra cui il celebre Caleffo dell'Assunta, miniato da Niccolò di ser Sozzo e lo Statuto di Mercanzia, miniato da Sano di Pietro; infine, una nutrita serie di miniature dal sec. XII al XVII. La raccolta delle tavolette di Biccherna è stata riallestita nel 2004 in alcune sale dell'Archivio di Stato: di eccezionale valore documentario per la storia e l'urbanistica senese oltre che per la qualità artistica, formata dalle tavolette dipinte già usate per copertura di libri delle amministrazioni finanziarie della Biccherna e della Gabella. Queste magistrature si rinnovavano ogni sei mesi e al termine della gestione facevano dipingere, sulla copertina di legno del libro del loro tempo, gli stemmi dei componenti la magistratura e una scena sacra, o simbolica, o che ricordasse l'avvenimento storico più importante del periodo. Le tavolette vanno dal 1258 al 1682 e sono tutte datate. A esse si aggiungono altre tavolette appartenenti a libri dello Spedale di S. Maria della Scala e di altri enti e magistrature senesi. Le eseguirono, con altri, i più noti pittori senesi del tempo: Ambrogio Lorenzetti, Giovanni di Paolo, Taddeo di Bartolo, il Vecchietta, Sano di Pietro, Francesco di Giorgio, Guidoccio Cozzarelli, Domenico Beccafumi