Già nota nel 1295, venne trasformata nell’attuale dimensione monumentale a opera di lapicidi genovesi nel 1605-1606. Il gusto tardorinascimentale compose un insieme di due parallelepipedi sovrapposti, in marmo verde e bianco, coronato con due archi incrociati, al cui culmine venne posta la statuetta equestre di S. Gavino (quella che si vede è una copia del 1975 dell’originale perduto). Agli spigoli della base sono le statue delle stagioni, copie eseguite nel 1828 di originali distrutti nei moti antipiemontesi e antifeudali del 1795-96.