Nel 1923 la grande Fiera campionaria di Milano trovò sede in quella che era la piazza d’Armi: la stessa dove nel 1906, in occasione della prima Esposizione internazionale svoltasi in città, erano stati costruiti i padiglioni dedicati alle attività industriali. L’area, allora periferica, fu acquistata dall’Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano e continuò a ospitare la Fiera, attorno alla quale già negli anni Venti del ’900 si sviluppò un elegante quartiere residenziale popolato dalla media borghesia. Il regime fascista volle dare un’organizzazione moderna non solo alla Fiera ma anche alla vicina area degli impianti sportivi di S. Siro e alla zona residenziale compresa tra gli ex bastioni e la nuova circonvallazione. La Fiera si espanse fino agli anni Novanta, occupando anche la contigua area del Portello dove in precedenza sorgevano fabbriche dell’Alfa Romeo. In un certo senso lo spirito innovativo del secolo scorso ha trovato nuova linfa dopo il 2006: l’abbattimento di quasi tutti i padiglioni della vecchia Fiera- grazie a successivi ampliamenti se ne contavano ben 26 - ha liberato una superficie di circa 255mila metri quadri. Sono state risparmiate solo alcune strutture dal particolare valore architettonico, come il palazzo delle Scintille su piazza VI Febbraio (1925), in origine palazzo dello Sport, che ospita eventi di moda, design e cultura: con una capienza di 13.500 persone, è destinato a diventare uno dei grandi palchi di Milano per i concerti rock. I padiglioni più moderni, quelli della zona del Portello, hanno preso il nome di FieraMilanoCity e oggi costituiscono il polo urbano della Fiera di Rho-Pero.