Un editto napoleonico del 1804 vietò le sepolture all'interno dei centri abitati. Pochi anni dopo sorse questo cimitero, la cui sistemazione generale porta le firme di Giuseppe Valadier e Virginio Vespignani; a quest'ultimo si devono anche il quadriportico che lo introduce e la cappella di S. Maria della Misericordia. Le sepolture sono opere dei maggiori scultori e architetti italiani (Piacentini, Ximenes, Koch); unica la serie di ritratti funerari di Filippo Severati dipinti sulla lava.