L’isolato fra corso di Porta Vittoria, via Freguglia, via S. Barnaba e via Manara prese forma tra 1932 e 1940 assieme al mastodontico blocco rivestito di marmo che lo occupa per intero: è la faraonica sede delle corti di giustizia civile e penale, concepita dai progettisti Marcello Piacentini ed Ernesto Rapisardi in omaggio al gusto per il gigantismo del regime fascista. L’edificio non è mai stato troppo amato in città, al punto da far dimenticare la presenza al suo interno di numerose opere decorative – sculture, rilievi, affreschi, mosaici – la cui realizzazione fu affidata ad alcuni dei migliori artisti nazionali del tempo: Mario Sironi, Arturo Martini, Gino Severini, Massimo Campigli.