Domina con la sua grande mole quattrocentesca il campo S. Beneto, che ha al centro il segno della presenza di pozzi di raccolta dell’acqua piovana. Il palazzo già Pesaro degli Orfei – gotico, caratteristico per gli affacci sulla corte interna e sul rio, i vasti porteghi, il sottotetto coperto da mastodontiche capriate di legno – venne acquistato agli inizi del ’900 dallo spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo (1871-1949), poliedrica figura di artista, pittore, scenografo, fotografo, progettista, inventore di inimitabili tessuti (una fabbrica ancora li produce alla Giudecca). Negli interni, in particolare al primo piano nobile, i preziosi tessuti alle pareti, i dipinti, le lampade, le maquette e i costumi teatrali, le foto, l’atelier stesso del pittore con la sua tavolozza, ricreano l’intensa atmosfera creativa vissuta nell’antico palazzo. Al secondo piano, l’affascinante studio-biblioteca di Fortuny. Donato al Comune nel 1956 e gestito dalla Fondazione Musei civici di Venezia, offre oggi i suoi spazi come fascinosa ambientazione di mostre di arte contemporanea. La vicina chiesa di S. Beneto, ricostruita nel 1619, conserva Martirio di S. Sebastiano (2° altare destro) di Bernardo Strozzi e S. Francesco di Paola (1° sinistro) di Giandomenico Tiepolo.