Da largo Lanfranco, un passaggio voltato conduce a questa chiesa del secolo XIII ma ristrutturata nel 1535, con arioso interno a tre navate caratterizzato da un grande coro superiore che si prolunga, con due tribune, lungo le pareti di quella centrale. Il tutto impreziosito da raffinate decorazioni barocche: nell’abside troneggia il gruppo marmoreo di S. Marta in gloria, opera di Filippo Parodi, mentre agli affreschi lavorarono Domenico e Paolo Gerolamo Piola, Valerio Castello, Lorenzo De Ferrari e Giovanni Battista Carlone. Si deve, invece, a Giacomo Boni il ciclo pittorico (Ascensione di Cristo) che orna la sala capitolare, unico avanzo del cinquecentesco convento benedettino.