Ai Francescani Minori Conventuali si deve l’edificazione alla fine del XIII secolo del convento e della chiesa di S. Francesco, con facciata gotica contraddistinta da un originale portale a profonda strombatura e da due contrafforti aggiunti in epoca successiva. Nell’interno a tre navate con archi ogivali e pilastri disegnati dal gioco cromatico di biondo-arenaria e rosso mattone affreschi trecenteschi ravvivano la cappella di S. Michele, la colonna ricoperta da una Vergine allattante e un piccolo vano della controfacciata che cela dietro a una porta un mite e ieratico Ritratto di San Francesco. Gli stessi caratteri stilistici del gotico internazionale di cultura lombarda si ritrovano negli affreschi coevi che decorano le pareti della Sala Capitolare, oggi trasformata in un Museo di Arte Sacra insieme con l’antica Sacrestia. È proprio qui che, nascosta da un imponente armadio dei primi anni del Settecento, è riemersa, dopo secoli di oblio, l’immagine di un misterioso cavaliere medioevale che tiene in mano un vessillo crociato.