Oltre la cinquecentesca porta Garibaldi si è subito sotto la gran mole del Duomo, ricostruito dopo un incendio nel 1623 su disegno di Baldassarre Longhena, ispirato a modi palladiani, in luogo di un edificio risalente all’XI secolo di cui resta il campanile (XIV secolo). Nel grandioso interno spiccano il monumentale pulpito marmoreo (1677) di Bartolomeo Cavalieri e, a sinistra del presbiterio, la cappella dei Ss. Felice e Fortunato, i patroni locali, il cui martirio è illustrato da artisti diversi nel ciclo di tele (1729) che sormonta i dossali marmorei. Sul fianco sinistro della chiesa si apre la piazza Vescovile, bello spazio che ha sullo sfondo il settecentesco palazzo del Presule e, verso il canale, una balaustra con statue coeve.