Dedicata alla Vergine e ai santi Ermacora e Fortunato, protomartiri e discepoli di san Marco, la basilica appare solenne e semplice ed è considerata l’ecclesia mater dell’area friulana e giuliana ma anche dell’Europa danubiana. Fu edificata su impulso del vescovo Teodoro nel IV sec. sulle fondamenta di una villa romana; fino al XIV secolo, l’edificio fu ampliato, modificato, abbandonato e recuperato molte volte. <br>La facciata è a salienti con bifora, preceduta da un portico, e il campanile, alto 73 metri, offre un impareggiabile panorama fino alla laguna di Grado. <br>Nella navata centrale colpisce lo splendido mosaico (760 m²), il più vasto tra quelli pavimentali dell’Occidente cristiano: appartiene alla primitiva basilica (IV sec.) e si compone di nove riquadri in cui sono ritratti i donatori e le raffigurazioni simboliche con i motivi tipici del primo Cristianesimo: la lotta del gallo (la luce) con la tartaruge (le tenebre); il buon pastore; la storia di Giona, richiamo alla morte e resurrezione di Gesù. <br>Nella navata destra, oltre a un fonte battesimale cinquecentesco, sono interessanti un Vesperbild (fine xv secolo) e la lastra tombale di Voldorico di Treffen (1182); nella cappella di S. Ambrogio o Torriani (fine XIII secolo) sono i sarcofagi dei quattro patriarchi Torriani e affreschi dell’inizio del XIV secolo.<br>La Cripta degli affreschi fu decorata alla fine del XII secolo da maestranze bizantine; gli affreschi raffigurano scene sacre e scene cavalleresche. Il Presbiterio fu rialzato nel XIV sec. e abbellito da maestranze lombarde: capolavori di Bernardino da Bissone sono la finissima decorazione della tribuna magna(1491) e l’altare del Sacramento, con ciborio e un bel bassorilievo con la Pietà. L’altare maggiore (1498), invece, è opera di Antonio e Sebastiano da Osteno; dietro è posta la cattedra di Poppone. Gli affreschi dell’abside risalgono alla dedicazione di Poppone alla Madonna (1031).<br>Nel transetto sinistro, oltre a un sarcofago con figure di santi (XIV secolo) e un bassorilievo (fine XII secolo) dedicato a Tommaso di Canterbury, si trova la piccola abside della cappella affrescata di S. Ilario (XII secolo). Nella navata sinistra è interessante la cappella del Rosario, con altare settecentesco, e una riproduzione del S. Sepolcro di Gerusalemme (inizio XII secolo). A lato si accede alla Cripta degli scavi: nel primo ambiente di collegamento è un mosaico romano, sopra il quale si pone il cocciopesto degli ambienti teodoriani, mentre verso il muro dell’attuale basilica c’è traccia di un battistero. <br>Allontanandosi dalla chiesa attuale, si entra nell’aula della basilica teodosiana, sulla quale Poppone impostò il campanile, cancellando in gran parte i mosaici. Questi si dispongono in quattro tappeti maggiori, separati da fasce, in cui sono raffigurati animali di ogni specie e, nell’ultima fascia, una evocazione del paradiso come giardino felice. <br>Ritornati all’ingresso della basilica, dal portico antistante si accede alla chiesa dei pagani composta di due vani, con nicchie e affreschi del XIV secolo, e di qui al Battistero. Questo si trova in asse con l’altare della basilica, a indicare simbolicamente il percorso del cristiano. Sulla sinistra si accede all’aula meridionale del battistero, protetta da una nuova struttura architettonica: sono esposti importanti resti di mosaici pavimentali del IV-V secolo, sei sarcofagi e uno splendido lacerto di mosaico del pavone.