Consacrata nel 1335 e intitolata a S. Maria, la cattedrale è un’imponente fabbrica iniziata probabilmente già alla fine del XIII secolo. I pesanti restauri ‘in stile’ del 1909 hanno appesantito la facciata di un protiro aggettante che sovrasta un’acutissima ghimberga e il trecentesco portale della Redenzione. Scolpito in pietra arenaria, e per questo assai deteriorato dall’età e dagli agenti atmosferici, il portale è probabilmente opera di un artista locale; di grande impatto visivo le sculture all’interno del timpano.<br>Sul fianco sinistro, che poggia sul battistero trecentesco di cui rispetta l’impianto ottagonale, è il campanile lasciato incompiuto nel 1450 da Bartolomeo delle Cisterne. Accanto si apre il portale dell’Incoronazione (1395-96), di fattura tedesca: il tema dominante è raffigurato al centro del timpano. Un secondo portale è di costruzione settecentesca.<br>Nell’interno l’aggiunta delle cappelle laterali nel Cinquecento e la radicale ristrutturazione settecentesca affidata a Domenico Rossi hanno cancellato l’originario aspetto gotico, ma la perdita di tensione architettonica verso l’alto è in parte compensata dalla maestosità barocca. Nel presbiterio l’altare maggiore presenta una notevole decorazione plastica, opera di Giuseppe Torretti e della sua scuola (1717), mentre le volte sono affrescate da Ludovico Dorigny.<br>Tra le cappelle spicca quella del Santissimo Sacramento: uno dei luoghi fondamentali della presenza artistica di Giambattista Tiepolo a Udine. In alto, le composizioni che raffigurano gli angeli cantori (1726) sembrano sfondare la volta in una magnifica prospettiva all’infinito; completano la decorazione, dei monocromi sui lato e una piccola ma sfolgorante pala (1754 circa) sopra il tabernacolo. Interessante anche una tela di Pomponio Amalteo (1535). Discendendo la navata, ancora Tiepolo a impreziosire con le sue tele le cappelle dei Ss. Ermacora e Fortunato (1737) e della Trinità.