Inquadrata da due campanili simmetrici, volge al mare la sua elegante facciata neoclassica, opera di Matteo Pertsch (1821, il resto della chiesa è del 1787). Tempio di rito greco-ortodosso, S. Nicolò presenta all’interno una sola navata e un sovrabbondante arredo. Una grande tela con il Cristo in gloria orna il soffitto; alle pareti laterali due grandi tele di Cesare Dell’Acqua, il pittore prediletto da Massimiliano d’Asburgo; lucente e suggestiva l’iconostasi, con un’area cesellata in argento e icone opera di Giorgio Trigonis, un maestro greco attivo a Trieste tra il 1786 e il 1833. <br>La cancellata davanti alla facciata della chiesa e oggetto di una curiosa leggenda: pare che alle donne desiderose di avere un figlio ‘porti bene’ sfiorare con le terga l’inferriata.<br>Nella piazzetta vicina alla chiesa, in uno stretto palazzo neoclassico (Antonio Buttazzoni, 1824) è ubicato lo storico caffè Tommaseo, uno dei pochi caffe triestini ad aver conservato almeno in parte gli stucchi e il sapore di un tempo. Sin dal 1848 fu luogo di incontro della piccola ala liberale e antiautoritaria della popolazione, che poi, nel corso degli anni, avrebbe generato il forte movimento irredentista.