Raggiungibile dal viale S. Pietro, la chiesa, annessa al convento francescano omonimo il cui appellativo parrebbe derivato dallo scomparso abitato medievale di Silki, risale al XII secolo (come testimonia il più antico manoscritto sassarese, il Condaghe di S. Pietro di Silki), ma delle originarie forme romaniche rimane solo la parte inferiore del campanile. Le strutture murarie della navata sono quattrocentesche, mentre la semplice facciata che si apre con un grande atrio è del 1675. All’interno, la prima delle quattro cappelle sul lato sinistro è uno dei più armoniosi esempi del gotico catalano in Sardegna, grazie anche ai rilievi scolpiti nella grigia pietra calcarea dei capitelli e della gemma della volta (seconda metà del XV secolo); pregevole l’altare maggiore in legno intagliato del XVII secolo, nel quale è collocata la venerata immagine della Madonna delle Grazie. Fronteggia la chiesa l’attuale convento dei Frati Minori, nel quale è custodita una bella Visitazione di anonimo pittore attivo nella prima metà del XVI secolo.